Quando il Commodore 64 incontra ChatGPT

Quando il Commodore 64 incontra ChatGPT

Pubblicato il7 maggio 2025 - 08:00

Un dialogo tra generazioni digitali

A prima vista sembrava impossibile. Da una parte, il Commodore 64, l’iconico computer domestico lanciato nel 1982, simbolo del computing casalingo degli anni ’80. Dall’altra, ChatGPT, l’avanzata intelligenza artificiale di OpenAI, uno dei protagonisti dell’odierno panorama tecnologico. Eppure, a Città di Castello, il 4 maggio 2025, queste due realtà così distanti nel tempo si sono parlate davvero.

Il contesto è quello di LudiKastello, festival dedicato al gioco e alla cultura geek, dove è avvenuto l’incontro tra passato e futuro. Grazie a un esperimento ideato e realizzato dal tecnico informatico Fabio Antimi, il Commodore 64 è riuscito a collegarsi in tempo reale a ChatGPT, ricevendo e inviando messaggi proprio come un moderno dispositivo connesso.

Come è stato possibile?

Non si tratta di magia, ma di retrotecnologia spinta al suo massimo potenziale. Il Commodore 64 è stato interfacciato con una connessione internet tramite un modem seriale e una linea telefonica simulata. Da lì ha stabilito un contatto con un BBS (Bulletin Board System) gestito da RetroCampus, associazione milanese che si occupa della conservazione e valorizzazione del patrimonio informatico storico.

Attraverso il BBS, il computer ha potuto accedere a una shell testuale che fungeva da ponte verso ChatGPT. L’utente, seduto davanti al Commodore 64, ha digitato le domande, mentre l’IA rispondeva sullo schermo, in una perfetta sinergia tra interfacce lontane nel tempo.

I passaggi chiave del progetto

  • Connessione del Commodore 64 a un BBS attivo via modem

  • Accesso a una shell testuale tramite interfaccia semplificata

  • Invio e ricezione di messaggi con ChatGPT

  • Visualizzazione su schermo monocromatico a 40 colonne

Oltre l’effetto nostalgia: un messaggio potente

Questa operazione non è solo una dimostrazione nostalgica. È anche e soprattutto un segnale. La tecnologia non invecchia mai del tutto: può essere reinterpretata, riassemblata, ricontestualizzata. E in un’epoca in cui l’innovazione corre veloce, esperimenti come questo ci ricordano che ogni progresso è costruito su ciò che è venuto prima.

Per le agenzie di comunicazione, questo è un perfetto esempio di storytelling tech: il passato che dialoga con il presente in un racconto ad alto impatto emozionale e culturale. Un contenuto così, ben documentato e visivamente coinvolgente, può generare engagement reale e rafforzare la brand identity attraverso l’uso sapiente della cultura digitale condivisa.

LudiKastello: il festival che unisce gioco e innovazione

L’esperimento ha attirato grande interesse anche tra il pubblico del festival, sottolineando il valore di eventi che sanno mixare cultura, memoria tecnologica e intrattenimento. LudiKastello si conferma così come una delle manifestazioni italiane più dinamiche nella promozione della cultura geek, coinvolgendo adulti, giovani e curiosi di tutte le età.

Conclusione

Un Commodore 64 che dialoga con un’intelligenza artificiale nel 2025 potrebbe sembrare una provocazione. In realtà, è una celebrazione della continuità digitale, della capacità di costruire ponti tra epoche diverse. È anche una metafora potente: la tecnologia non è mai vecchia, se sappiamo darle nuovi significati. E per i brand, è una lezione di innovazione narrativa da non sottovalutare.